Mutui, lo stop ai rialzi potrebbe rilanciare il mercato

Giovani in cerca di riscatto. I rialzi sui tassi degli ultimi trimestri hanno precluso agli under 36 l’accesso al mercato, nonostante le facilitazioni previste dalla normativa. Lo stop alla stretta previsto dalla Bce promette di cambiare radicalmente lo scenario.

Lo stop al rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea è una boccata d’ossigeno per le categorie che maggiormente hanno faticato negli ultimi tempi ad accedere al mutuo. In primis i giovani, numericamente tra i più interessati a coronare il sogno di una casa di proprietà, ma spesso frenati dalla mancanza di liquidità e dalla fragilità delle garanzie messe sul piatto.

La nuova fase si annuncia, dunque, meno carica di tensione e questo potrebbe spingere le compravendite, complice la maggiore dimestichezza proprio delle giovani generazioni con internet, dove ci sono comparatori come MutuiOnline.it che consentono di cercare il finanziamento più adatto alle proprie esigenze.

Revisione dei bonus casa

Ancora un cambio di rotta nell’ambito dei bonus legati alla casa. A partire dal 1° gennaio prossimo, la legislazione di favore prevista per gli under 36 non includerà più l’applicazione delle esenzioni fiscali relative alle compravendite.

Dunque, tornerà l’obbligo di versare:

  • l’imposta di registro;
  • l’imposta ipotecaria;
  • l’imposta catastale;
  • l’imposta sostituiva;

e non si avrà più diritto al credito di imposta sull’Iva (in caso di immobile acquistato da costruttore).

Vengono invece prorogate le garanzie sui mutui per l’acquisto a patto che riguardino la casa di abitazione e che la richiesta arrivi da persone con meno di 36 anni e un ISEE inferiore ai 40 mila euro. L’agevolazione consiste nella garanzia pubblica fino all’80% del finanziamento (per un massimale di 250 mila euro), con l’obiettivo di spingere le banche a concedere mutui fino al 100% del valore dell’immobile, grazie alla possibilità di prendersi il rischio solo per il restante 20%. La stretta normativa rischia di penalizzare ulteriormente i giovani, dopo che già gli ultimi mesi sono stati molto difficili. Infatti, secondo l’ufficio statistiche di Consap, le garanzie pubbliche all’80% ammesse da gennaio a settembre sono calate di circa il 37% rispetto al medesimo periodo del 2022.